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Il Carosello delle Curiosità – Amiee Gibbs

Di Lettrice Per Passione
15 min

«Ricordi che le persone che possiedono di più in questo mondo hanno anche di più da perdere. Lei si vede come un sovrano, qualcuno che sta al di sopra delle leggi di questo paese.» […] «Ma non pensi neanche per un istante di stare al di sopra delle mie leggi.»

Aurelius Ashe

Questo libro è assolutamente una follia.
Una follia di quelle buone, di quelle che entra dentro fin dalle prime pagine di lettura.
Il Carosello delle Curiosità è il romanzo d’esordio di Amiee Gibbs, portato in Italia da Fazi Editore – che ringrazio per la copia digitale in omaggio – per la collana Lainya e tradotto da Sabina Terziani.

È un piccolo capolavoro e grazie alla lettura in anteprima resa possibile dalla casa editrice ho potuto apprezzare ogni sfumatura e ogni carattere dei personaggi che sono chiusi tra le pagine di questo libro. Mi è piaciuto così tanto che ho acquistato anche la copia cartacea, proprio perchè sono una collezionista di libri e mi piace tenerli in libreria, riprenderli dopo qualche tempo, sfogliarne le pagine e sentire il profumo delle parole.

Veniamo a noi!
Aurelius Ashe è il proprietario del Carosello delle Curiosità: in prima battuta sembra un semplice spettacolo teatrale, che dopo qualche anno d’assenza torna a serpeggiare tra le strade di Londra, avendo come sede l’Athenaeum, un edificio che è stato rimodernato da Pretorius, il costruttore della maggior parte degli ingranaggi che muovono le illusioni della compagnia e della nave che li porta in giro per il mondo, la Manannan.

Toglietevi dalla testa che questo libro sia una copia del Circo della Notte: non ha niente a che fare con quel volume. Sì, le vibes forse vi ricorderanno un po’ il libro della Morgenstern, ma questo è di gran lunga più coinvolgente e soprattutto carico di personaggi e di personalità varie.

L’ambientazione è quella della Londra vittoriana e già questo di per sé è un punto a favore. Metteteci poi una serie di personaggi sensazionali che vi presento in breve (per non rovinarvi la sorpresa).
C’è Lucien Ashe, quello che si presenta come un ragazzo sulla trentina, alto, moro, occhi di fuoco, di un azzurro pazzesco, che ti trafigge, e il fuoco ce l’ha persino nelle vene, tanto che riesce a governarlo, producendo fiamme, creando illusioni con le stesse e diventando parte di uno dei numeri di punta del Carosello. Chiaramente Lucien è uno dei protagonisti di questa storia e il suo personaggio è complesso e difficile da racchiudere in poche righe.
Columbine e Timothy Harlequin solitamente viaggiano in coppia per i numeri dell’Athenaeum: la prima è una ragazza albina, costretta a nascondersi e a fare della sua diversità la sua stessa forza, che si libra nell’aria come un’acrobata provetta ed è protagonista di numeri, salti, giravolte, anche a diversi metri da terra, che lasciano gli spettatori sempre a bocca aperta; Harlequin invece, è un puca, uno spirito irlandese che appare e compare a piacimento, si trasforma in qualsiasi animale ed è dotato di corna da ariete, che nasconde solitamente con un cappello. È sempre alle calcagna di Lucien, anche quando non vuole essere seguito, proprio perchè Aurelius gli ha chiesto di non lasciarlo mai da solo.
Dita Du Reve, la veggente, che fa un po’ da madre a tutti gli appartenenti della compagnia: non solo è una lettrice di tarocchi, ma ha anche il potere di farti dimenticare quello che non vuoi ricordare, di leggere il passato, il presente e il futuro di chi ha di fronte.
I gemelli Davie e Danny, uniti per un lembo di pelle, maltrattati dalla prima compagnia in cui erano affiliati, fanno anche loro numeri improbabili, per essere siamesi.
Angelique, una donna piccolissima e aggraziata, una ballerina parigina, una danzatrice provetta, se non fosse per la sua altezza di soli novanta centimetri.
Georgie, il bambino con una folta peluria su tutto il corpo e con un talento naturale nel suonare il violino, tanto da incantare gli spettatori e convincerli ad andare oltre il suo aspetto.
Pretorius, l’ideatore della maggior parte dei trucchi scenici del Carosello, costruttore dell’automa, fatto di ingranaggi ma in un certo modo senziente, costruttore dell’Athenaeum, che da prigione e manicomio è passato a rifugio per i componenti della troupe. Pretorius dai mille talenti di costruttore. Lui che deve smontare e rimontare le cose perchè deve averle sotto le dita e sentire di cosa sono fatte realmente. Devoto ad Aurelius, lo conosce da moltissimo tempo.

E poi c’è lui, Aurelius Ashe, il mago, l’illusionista, colui che crea sogni e aspettative, colui che realizza i desideri più reconditi, che hanno sempre un prezzo da pagare. Aurelius Ashe che protegge a modo suo tutti i membri della troupe. Aurelius Ashe che sa essere spietato e al tempo stesso distaccato, ma che non lascia mai nessuno indietro. Ha un carisma senza pari: vi farà venire i brividi e non solo, vi farà amare anche le più piccole sfumature che vi trasmetterà. Vi farà innamorare, a modo suo.

Non solo: dall’altra parte, quella esterna al Carosello, c’è la famiglia Rose, con Odilon come erede delle fortune del padre, un uomo che è capace di qualsiasi cosa pur di salvare Charlotte Bainbridge, la sua pupilla, affetta da leucemia. Florence, sorella minore di Odilon, che appare come corollario alla follia del fratello e dimostra il proprio squilibrio con sotterfugi dietro le quinte di uno spettacolo più grande. Josiah Emmett, l’avvocato della famiglia, che indaga per conto di Odilon e fa il lavoro sporco per nascondere le malefatte della famiglia Rose. Infine ci sono i tre tirapiedi che Rose ha assunto, che facevano parte della compagnia di Ashe, finché non sono stati cacciati – Noanes, Kosh e Skym.

«Da anni si sussurrava in giro che Ashe era il sangue del Carosello, Dita ne era il cuore, Pretorius le ossa e Lucien la scintilla vitale.»

Il libro non è così semplice come sembra: è carico di emozioni che si imprimono nella mente del lettore man mano che prosegue tra le righe. È intrigante, soprattutto perchè ad ogni pagina voltata, ad ogni capitolo concluso, si apre sempre un dubbio nella mente del lettore, un’illusione, se vogliamo restare in tema con l’argomento di cui parla il libro, una curiosità che vi spingerà a leggere, ancora e ancora, fino a concludere il volume e scoprire che l’illusione è tutta lì, da leggere. La vicenda ruota attorno al potere di Aurelius Ashe, ad un segreto della famiglia Rose, alla vicenda di Charlotte Bainbrigde, alle capacità di Pretorius, al passato di Lucien Ashe. Tanti fili che vengono tirati abilmente, che raggiungono un intreccio perfetto e che vi faranno innamorare di questo romanzo spettacolare!
Non vi posso dire più di tanto, perchè dovrete scoprirlo da solo ed addentrarvi in questa fantastica avventura, che rapirà il vostro cuore, la vostra mente e vi terrà incollati alle pagine.

Amiee Gibbs ha uno stile di scrittura davvero bellissimo: questo libro lo voglio recuperare anche in inglese. Il plauso va anche alla traduttrice, che ha saputo rendere davvero tutte le emozioni che sono racchiuse in queste pagine, facendo palpitare il mio cuore di lettrice, di amante di queste storie un po’ fantasy, un po’ horror, che sono però intriste di una punta di realtà, perchè l’ambientazione, quella della Londra Vittoriana, con tutta la povertà del caso, che si vede nel quartiere di Southwark, con tutte le ingiustizie per coloro che erano considerati diversi (e lo sono tuttora, non credete).

Vi consiglio assolutamente la lettura di questo libro: è una vera chicca, ed è davvero un capolavoro.

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