Home Fantasy Il lai di Aotrou e Itroun – J. R. R. Tolkien

Il lai di Aotrou e Itroun – J. R. R. Tolkien

Di Lettrice Per Passione
6 min

«In Brittany beyond the seas
the wind blows ever through the trees;
in Brittany the forest pale
marches slow oer hill and dale.
There seldom ever horns were wound,
and seldom ran there horse or hound.»

J. R. R. Tolkien

Questo libro è una novità, devo dire che non ne avevo mai sentito parlare, nonostante io sia una lettrice e studiosa di Tolkien da ormai vent’anni.

Forse c’è stato un accenno in qualche lettera di Tolkien, ma non ne sono sicura.
Fatto sta che mi ha incuriosità parecchio, così ho acquistato il libro e me lo sono letto nel giro di una mattinata.

Non è complesso, ma la bellezza di questo volume è l’analisi che ne viene fatta.
L’ambientazione è molto semplice: la terra di Bretagna, all’epoca della cavalleria di Re Artù e non solo, era ricca di leggende e di fiabe e Tolkien, studiando come suo solito numerosi poemi, tra cui quello di Villemarqué, ha tratto l’ispirazione per produrre questa piccola meraviglia. Il Professore, si sa, era un linguista, ma la sua opera non si è limitata solamente al suo legendarium sulla Terra di Mezzo.

Oltre a queste sue opere più famose, il Professore ha scritto numerosi poemi e leggende, alcune riscritte di suo pugno, basandosi poi su testi già esistenti. Così troviamo La leggenda di Sigurd e Gudrún, La caduta di Artù e La storia di Kullervo.
Il lai di Aotrou e Itroun, che letteralmente significano signore e signora, narra di questa coppia bretone che non riesce ad avere figli e il cui marito si rivolge ad una strega per poter avere una pozione magica che gli permetta di avere un erede. La pozione ha il suo effetto e gli eredi sono ben due, gemelli, ma la strega, che in realtà è una fata maligna, torna a chiedere come compenso per i suoi servigi l’amore di Aotrou. Lui, però, è deciso a non tradire la moglie e quindi va incontro ad un triste destino.

Il lai è stato riscritto e rimaneggiato più volte, prima di essere pubblicato una volta soltanto sul Welsh Review, nel dicembre del 1945, ma in realtà Tolkien scrive una prima stesura manoscritta, incompleta, che viene sostituita da un secondo manoscritto, questa volta in bella copia, datato 23 settembre 1930 e firmato con le sue iniziali. Dopo questo, c’è un dattiloscritto, che ha un numero modesto di correzioni, che poi vengono tutte raccolte nella stesura definitiva che viene pubblicata nel 1945.
Il fatto che sia stato rimaneggiato fa pensare che Tolkien ha scritto e riscritto il lai, integrandolo con due poesie sulla fata maligna, dal titolo originale «The Corrigan», termine in lingua che deriva proprio dal bretone per designare una fata maligna, una strega, come quella del poema finale, che dà la pozione ad Aotrou. Oltre a queste due poesie, viene ritrovato un frammento, sempre manoscritto, che Tolkien ha poi aggiunto al lai definitivo.

La bellezza di questa edizione è che i testi riportati sono tutti con testo inglese a fronte, la traduzione è di Luca Manini e tutto il testo è a cura di Verlyn Flieger, docente di inglese all’Università del Maryland e specialista di mitologia comparata.
Questa pubblicazione è stata possibile grazie anche alla Tolkien Trust e alla casa editrice Bompiani, che gestisce tutte le pubblicazioni di Tolkien.

Personalmente, ho preferito leggere i poemi in inglese, per cogliere realmente il tratto di Tolkien. In alcuni passi, soprattutto quando viene descritta la foresta in cui la strega dimora e la strega stessa, qualche rimando alla foresta di Fangorn e a Galadriel l’ho percepito. Sarà stata una mia impressione, forse perchè io sono fissata con il Signore degli Anelli e vedo rimandi praticamente ovunque.

Questo libro è differente dal legendarium di Tolkien, ma è comunque qualcosa di nuovo, almeno per chi, come me, è curioso di scoprire sempre delle novità e quando vengono pubblicate, le leggo sempre con interesse e, come in questo caso, con una punta di piacevole sorpresa.

Ve lo consiglio assolutamente: in primis, perchè è un’opera del Professore, in secondo luogo perchè è davvero godibile nella lettura e ne viene fatta un’analisi approfondita; è stato inserito anche un commento di Christopher Tolkien al testo ritrovato da lui, negli archivi del padre.

Dai un'occhiata anche a...