«Ci sono cose a cui dobbiamo aggrapparci» […] «Devi ricordarti come erano le cose prima per sapere cosa desiderare.»
Jacopo Lacertosa
Buona domenica, lettori e lettrici!
In questi giorni sono riuscita a leggere poco, ma ieri mi sono divorata la seconda parte di questo libro e l’ho finita in meno di due ore. Devo dire che M. K. Lobb ha creato un mondo piuttosto particolare. Non troppo complesso, in verità. Il libro è edito da Fanucci Editore e la traduzione è di Francesca Gatti, che io conosco grazie alla Bottega dei Traduttori.
Che dire, mi è piaciuto particolarmente questo libro. Non rientra nella top 2023, ma ci si avvicina particolarmente. Sono parecchio indecisa se inserirlo o meno: tirerò le somme alla fine dell’anno.
La trama di per sè non è molto complessa: è il classico fantasy young adult che si può trovare sul mercato, direte voi, eppure c’è quella scintilla in più che fa scattare la voglia di leggerlo fino in fondo. Io tendo ad evitare i romanzi young adult, perchè troppo semplici e perchè intrisi di romance e di trope che non amo particolarmente. Questo, invece, porta con sè il fantasy, con un briciolo appena di romance – perchè non ne trovate tantissimo all’interno delle pagine – e un giallo da risolvere.
Sì, perchè nella città di Ombrazia (termine che io pensavo fosse stato tradotto e mi sono confrontata con la traduttrice per questo, invece è proprio scritto in questo modo anche nella versione originale in lingua inglese) si sono verificati degli omicidi efferati: un paio di giovani sono stati uccisi, ma la cosa è passata in sordina, perchè fanno parte degli sfavoriti, coloro che non sono stati benedetti dal potere di uno dei Sette Santi – Morte, Pazienza, Astuzia, Misericordia, Grazia, Forza e Caos. Chi ha ricevuto la benedizione e quindi un dono da parte dei Santi, diventa un discepolo. Quando uno di questi discepoli viene trovato morto nelle stanze del Palazzo, allora tutti si mobilitano e con loro anche il capo delle guardie, Damian Venturi. Un ragazzo che è stato mandato al fronte a combattere ed è tornato per puro miracolo. È l’erede di una famiglia di discepoli importante ma lui, a quanto pare, non è stato benedetto e cerca disperatamente il favore di uno dei Santi.
Facciamo qualche passo indietro.
Ombrazia è una città di un territorio più vasto, in cui imperversa la guerra: ci sono sei fazioni, legate ai Sei Santi rimasti, proprio perchè la Prima Guerra dei Santi è stata vinta, perchè Caos e i suoi discepoli erano incontrollabili e quindi sono stati sconfitti in questa guerra e banditi dal territorio. Il volto di Caos, nel tempio del Santuario della città, è stato velato, coperto, sfigurato, e gli altri sei Santi sembrano guardarlo con disprezzo. Eppure il conflitto continua. Numerosi sfavoriti vengono mandati al fronte per combattere e spesso non fanno ritorno.
Rossana Lacertosa faceva parte di questa categoria e suo padre, Jacopo è stato mandato al fronte, ma ha capito l’orrore a cui stava andando incontro e alla prima occasione ha disertato. È stato scoperto ed è stato rimandato indietro, o meglio, la sua testa è stata rimandata indietro, in una scatola, che è stata fatta recapitare alla porta di Rossana e di sua madre Caprice.
Damian e Rossana si conoscevano bene, proprio perchè i loro padri erano migliori amici: Battista Venturi e Jacopo Lacertosa sono andati al fronte insieme, e solamente uno di loro è tornato. A Battista Venturi interessava fare carriera e in effetti è diventato capitano delle guardie del Palazzo dove risiedono i discepoli, lontano da tutti, sotto la protezione delle guardie rimaste in città.
È una società piramidale, dove a capo c’è il gonfaloniere, Forte, che gestisce tutto ad Ombrazia, convocando periodicamente un consiglio, al cui tavolo siedono i capi delle sei congregazioni devote ai Sei Santi rimasti, ma non gli sfavoriti. Loro non vengono considerati. Per questo motivo è nata la Ribellione e gli Agenti, le guardie del Palazzo, oltre che proteggere i discepoli, pattugliano anche la città, in cerca dei ribelli.
Rossana Lacertosa – Roz – è una di loro. Vuole scoprire cosa è successo ad una delle vittime, Amélie Villeneuve, sorella di uno dei suoi compagni, Devereaux, che dalla sua morte non fa altro che tracannare whisky per scacciare il dolore della perdita.
Roz e Damian hanno dei trascorsi: sono stati amici da bambini, sono cresciuti insieme, finchè Damian non è stato mandato in guerra e Rossana a preso la sua strada, incrociando quella di Piera Bartolo, che gestisce una taverna ed è a capo della Ribellione. Purtroppo per Rossana, che sembrava non avere la benedizione di nessuno dei santi, in tarda età è stata benedetta da Pazienza, e il suo potere si è manifestato, rendendola una discepola. Un po’ atipica, perchè è una discepola cresciuta in seno alla ribellione.
Fatto sta che vuole capire come mai, oltre a Leonzio Bianchi, il discepolo trovato morto a palazzo, anche i due sfavoriti sono stati uccisi: così le strade di Damian e Roz si intersecano e nonostante Roz odi Damian per il coinvolgimento che ha avuto nella morte di suo padre, i due pian piano dipanano la matassa degli omicidi.
La trama vi sembrerà ingarbugliata, e lo è per certi versi, ma man mano che la storia va avanti, riuscirete a comprendere tutti i meccanismi decisionali di Ombrazia e vi domanderete se i discepoli di Caos sono stati realmente sconfitti come si crede.
Purtroppo, questo libro pecca un po’ di worldbuilding, perchè manca una mappa all’inizio del romanzo e soprattutto non viene descritto molto bene il contesto in cui si svolge la vicenda.
Ciò che mi ha fatto continuare a leggerlo è stato proprio il rapporto tra i due personaggi principali, Damien e Rossana, con il loro continuo battibeccare e il loro rendersi conto che, tutto sommato, potrebbero ancora essere amici, o forse qualcosa di più.
Ripeto, è un libro che comunque vale la pena di leggere, perchè la trama per l’appunto non è scontata, nonostante questi buchi nel worldbuilding. È una dilogia, per cui aspettiamo il secondo e ultimo volume per capire cosa ne sarà di Damian e Rossana!